Tutte le buone pratiche per difendersi: carabinieri e Cisl contro le truffe

Filippo Lezoli
|14 giorni fa
Tutte le buone pratiche per difendersi: carabinieri e Cisl contro le truffe
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«Il truffatore è solitamente molto ben vestito, colto, e parla un italiano corretto, si presenta con pretesto futile nell’abitazione. Capita a volte che si presenti in divisa o come funzionario di qualche società, oppure che si spacci come impiegato di una banca o postale, o di aziende fornitrici di luice elettrica e gas. In genere il truffatore agisce in copia e sceglie la propria vittima e se giunge a bussare alla vostra porta o a telefonarvi significa che nei giorni precedenti vi ha seguito oppure ha carpito informazioni che gli concedono di entrare in dialogo con voi: conosce qualcuno che vi è vicino e le vostre abitudini, quando uscite di casa, ecc.».
Il maggiore Emanuele Tanzilli, comandante della compagnia dei carabinieri di Piacenza, traccia il profilo di chi vive truffando i cittadini. La fa davanti a una trentina di persone nella sede della Cisl, dove il sindacato, di cui era presente il segretario Michele Vaghini, e Adiconsum hanno organizzato l’incontro “Truffe e raggiri: tutte le buone pratiche per difendersi”.
Chiamare il 112
Presente con il comandante di Stazione Adamo Furi, Tanzilli fornisce alcuni consigli utili per agire preventivamente e non diventare vittima di truffa. «Non fate mai alcun contratto per telefono - dice ai presenti - io per primo vado all’ufficio preposto, anche per luce e gas». «Il consiglio principale è di chiamare il 112» aggiunge, precisando che a farlo deve essere la vittima e che non va aspettato un familiare, perché in tali casi è fondamentale non perdere tempo. Tanzilli suggerisce poi di non aprire la porta a sconosciuti e mai dare loro soldi. A tal proposito viene ricordato che «le forze dell’ordine mai chiedono denaro o preziosi».
Adiconsum
«C’è necessità di informare i cittadini, sia anziani sia giovani - afferma Antonio Colosimo, coordinatore Adiconsum Piacenza-Parma - perciò a livello nazionale e territoriale abbiamo voluto coinvolgere i cittadini affinché siano dati loro i criteri da seguire per evitare raggiri e le truffe, da cui oggi più che mai bisogna difendersi». «Oggi molti chiamano anche qui a Piacenza - continua - perché sono stati raggirati, d’altronde l’Intelligenza artificiale è capace di simulare la voce di chi telefona. Questo è preoccupante».
L’indagine
Durante l’incontro, a cui hanno collaborato anche Fnp (la categoria sindacale dei pensionati) e Anteas (onlus per il volontariato), sono stati presentanti gli esiti dell’indagine Adiconsum, di cui era presente Giovanna Castelli, che a Piacenza ha coinvolto 181 persone, la maggior parte deoi quali (40,3%) over 65, più di un terzo dai 50 ai 65 anni. Significativo innanzitutto il fatto che l’87,3% in linea generale non si senta tutelato da truffe e raggiri. Il 74% dice comunque di non essere mai stato vittima di truffa, mentre il 26% almeno una volta è caduta in un raggiro. Delle truffe andate a segno nel nostro territorio, il 37,5% sono derivate dfa contratti telefonici non richiesti (37,5%), seguiti da truffe bancarie (30%) e da truffe porta a porta (15%).
Le vittime, come spiegato anche dai carabinieri, non hanno solo conseguenze di natura economica. Quando si chiede agli intervistati piacentini l’impatto che la truffa ha avuto sulla loro vita, il 54% dichiara di essere adesso più cauto, il 16% di provare più ansia rispetto a prima, il 30% di provare rabbia.