Sedici giovanissimi a scuola di montagna per tre giorni a Bobbio

Ieri sono arrivati dal Raineri-Marcora, dal San Colombano e dal Magnaghi-Solari. Tra loro i docenti della Cattolica e Unimont

Irina Turcanu
|12 giorni fa
Un momento della presentazione - © Libertà/Pietro Zangrandi
Un momento della presentazione - © Libertà/Pietro Zangrandi
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Con “Residential” sedici ragazzi di 17 e 18 anni proveranno la vita di montagna, per capire prospettive e mestieri. Vivranno per tre giorni a Bobbio, quasi tutti ospiti di palazzo Tamburelli (due sono bobbiesi e quindi alla sera rientrano a casa) e dell’istituto Gianelline. L’obiettivo è dimostrare che la vita di montagna non è solo difficoltà, è risorsa. Di casi felici, ce ne sono tanti, alcuni nemmeno molto lontani, come per esempio a Rezzoaglio dove un’azienda ha investito nella razza cabannina e ora produce latte e formaggi entrati nel circuito dello slow food. A spiegarlo è Fiorenzo Piccioli Cappelli, dell’Università Cattolica di Piacenza, docente in scienze agrarie, uno degli esperti coinvolti nelle tre giornate a piena immersione a Bobbio e dintorni per scoprire il territorio e le sue risorse.
Di risorse ne parla il professore Fabrizio Cappa, della Cattolica di Piacenza, esperto in microbiologia degli alimenti con particolare riferimento al settore lattiero caseario. Gli allievi accolti ieri in municipio a Bobbio provengono da tre diversi istituti, il Raineri-Marcora di Piacenza, il San Colombano di Bobbio e Magnaghi-Solari di Parma. A sottolinearlo il professor Gabriele Canali che ha guidato i ragazzi durante il primo pomeriggio di attività. Grande carica è giunta da parte del professore Luca Giupponi di Unimont (Università di montagna), polo dell’Università degli studi di Milano, che ha anticipato il programma della seconda giornata. «Passeggeremo» ha spiegato, «e intanto parleremo di quanto è valoroso e bello il territorio montano. Io sono un alpino — senza penna — e vi posso garantire che i territori della montagna non sono... sfigati. Anzi, sono ricchi dal punto di vista culturale, agronomico, zootecnico. Bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno».
E la Provincia, assieme al Comune di Bobbio e a Eureka, guarda ai ragazzi che sono sì il futuro, come ha affermato la vicesindaco Giorgia Ragaglia, ma sono soprattutto il presente. A loro sono indirizzati gli sforzi, come ha sottolineato il consigliere provinciale delegato alle politiche giovanili, Gabriele Scagnelli. Nella sfida ci crede anche Eureka, nella presenza di Alice Basini, che ha ricordato il coinvolgimento della cooperativa in tanti altri progetti, tra cui la creazione di un database virtuale che mette al centro i ragazzi. Il progetto è promosso dall’Upi con la Provincia di Piacenza.