Polisportivo, in tre mesi un salvataggio in piscina ogni tre giorni

Sono stati 28 gli interventi da parte degli assistenti bagnanti. Nella maggior parte dei casi le persone salvate sono bambini, ma non mancano neppure gli adulti

Elisabetta Paraboschi
|2 giorni fa
Polisportivo, in tre mesi un salvataggio in piscina ogni tre giorni
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Ogni tre giorni un cittadino viene salvato da annegamento in piscina. È questo il bilancio tracciato dal Polisportivo nei tre mesi estivi: 28 interventi da parte degli assistenti bagnanti Fin (Federazione italiana nuoto). Nella maggior parte dei casi, le persone salvate sono bambini, ma non mancano neppure gli adulti.
«Parlare di 28 interventi potrebbe sembrare una cifra irrisoria, ma negli altri impianti che gestiamo questi interventi si contano sulle dita di una mano» spiega Nicola Vitali, presidente di Activa Piacenza che gestisce il Polisportivo. È lui a mettere sul piatto i dati complessivi dell’attività: 28 sono gli interventi totali, di cui 24 hanno riguardato bambini o ragazzi (10 italiani e 14 stranieri). Solo quattro interventi invece hanno coinvolto persone adulte, tre delle quali straniere. In una sola circostanza, l’intervento ha richiesto che la persona soccorsa venisse portata in ospedale, mentre in due casi gli assistenti bagnanti hanno prestato soccorso a bambini in condizione di rischio per una distrazione del genitore.
«Tutti gli interventi riguardano persone che non hanno grandi capacità natatorie – spiega il direttore del Polisportivo – il fatto è che tanti non hanno il senso del rischio e del pericolo».
Rispetto al passato però secondo Piccoli la situazione è migliorata: «Negli anni scorsi alcuni interventi riguardavano più adulti, adesso sembra ci sia una sensibilizzazione diversa» abbozza.
Proprio per garantire una maggiore sicurezza alla struttura, numerosi sono gli assistenti bagnanti in attività: «Per legge per una vasca da 50 metri per 25 ci dovrebbero essere tre assistenti – spiega Piccoli – nei fine settimana noi siamo in sei a cui si aggiunge uno sulla torretta: questo avviene perché registriamo affluenze di 1600 persone e quindi cerchiamo di monitorare la situazione in maniera capillare anche attraverso un sistema di comunicazione radio. Durante la settimana invece, quando c’è un po’ meno gente, ci sono cinque assistenti bagnanti. Inoltre quest’anno abbiamo installato anche i cartelli in lingua araba, oltre che in italiano».