Farmacia dell'ospedale, fermi i pacchi con i medicinali

I sindacati Cgil e Uil denunciano la mancanza di personale. Due addetti di una cooperativa in meno e l'accumulo ha iniziato a crescere visibilmente

Patrizia Soffientini
Patrizia Soffientini
|12 giorni fa
Pacchi in attesa di essere smistati
Pacchi in attesa di essere smistati
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Sembra un magazzino della Posta in attesa di smistamento, invece è la palazzina 6 dell’Ospedale cittadino, punto d’arrivo e di partenza di centinaia di pacchi al giorno con farmaci, protesi per le sale operatorie, dispositivi come mascherine e così via. Cose che servono assolutamente ai reparti ospedalieri.
Ma giovedì se ne sono andati anche due addetti in forze ad una cooperativa e l’accumulo ha cominciato a crescere visibilmente. Il servizio è essenziale per tutti gli ospedali provinciali, per le case della salute e presidi vari.
«Il personale è allo stremo, il servizio a rischio» denunciano le segreterie provinciali della funzione pubblica di Cgil e Uil «l’Ausl sta in silenzio». Tre mesi fa, spiegano i sindacalisti, è stata informata la direzione aziendale dell’Ausl «ma nessuna risposta». Allora si parlava di una carenza di più di tre lavoratori. Da qualche giorno la situazione è diventata «insostenibile a causa di scelte che ai lavoratori appaiono improvvise e prive di programmazione».
I pacchi arrivano per lo più dal centro di Reggio Emilia, contengono migliaia di farmaci e dispositivi destinati a reparti interni, sale operatorie e ambulatori, a centinaia di pazienti che vengono quotidianamente in distribuzione diretta in ospedale, a Piazzale Milano, Fiorenzuola, Castel San Giovanni alle strutture esterne come le Case della Salute (Bobbio, Podenzano, Bettola), al carcere e anche per agli ambulatori dei medici di base.