Odissea di una piacentina per la fisioterapia
Dopo una frattura, non ha trovato una struttura convenzionata con l'Ausl per curarsi. Si è sentita rispondere che il budget era finito e doveva pagare
Leonardo Chiavarini
|30 giorni fa

La sede dell'Ausl a piazzale Milano
Un infortunio si trasforma in un percorso a ostacoli e costringe una 50enne piacentina a ricorrere alla sanità privata.
Per la donna, ai disagi fisici seguiti a una caduta accidentale si è aggiunta un’ulteriore spiacevole sorpresa: la scoperta che nessuna struttura convenzionata con l’Ausl per la fisioterapia avrebbe potuto prenderla in cura in tempi ragionevoli. A raccontarci la sua vicenda è la signora stessa, che ha contattato personalmente la nostra redazione tramite una lettera.
«Mi sono concentrata sulle strutture presenti in città - ha raccontato la donna -. Le ho contattate tutte, ma il risultato è stato sconfortante«. Ha trovato soltanto porte chiuse. »Tutte le strutture mi hanno comunicato che il budget erogato dall’Ausl per il 2025 era esaurito. Hanno detto testualmente: "Il budget Ausl 2025 a partire dal mese di agosto è terminato"».
A quel punto non ha potuto far altro che ricorrere alle cure di una struttura privata. Amara la sua conclusione. «Alla fine di tutta questa storia mi attende un percorso di riabilitazione al costo di più di 500 euro. Mi domando, dunque: questa può forse ancora essere definita una sanità per tutti?».

