Ex Acna, bonifica in salita: perizia sui rifiuti pericolosi

L'amministrazione comunale di Piacenza aveva indicato il traguardo nell'estate 2027 ma si prevedono costi più alti e tempi più lunghi

Gustavo Roccella
Gustavo Roccella
|47 giorni fa
L'area ex Acna: rinvenimenti archeologici e di materiali inquinanti pericolosi rischiano di rallentare la tabella di marcia dei lavori di bonifica
L'area ex Acna: rinvenimenti archeologici e di materiali inquinanti pericolosi rischiano di rallentare la tabella di marcia dei lavori di bonifica
2 MIN DI LETTURA
Ci sono i reperti storici che man mano che si scava continuano a spuntare, specialmente nella fascia lungo via Cantarana, e c’è la tossicità di rifiuti che qua e là affiorano nei 40mila metri quadrati dell’area. Fattori che rallentano la tabella di marcia dei lavori di bonifica: da un lato la Soprintendenza deve valutare e catalogare tutti i rinvenimenti prima di autorizzare - come pare probabile in ragione della scarsa rilevanza archeologica, almeno da una preliminare disamina, di quanto venuto alla luce sin qui - la loro copertura e la ripresa dello scavo; dall’altro lato il materiale da rimuovere a forte impatto ambientale comporta procedure e trattamenti più laboriosi e superiori oneri di smaltimento.
Morale: tempi più lunghi e costi più alti, come si evince da un provvedimento di questi giorni del Comune (settore Pianificazione strategica) che aggiorna al rialzo i compensi per i componenti del Collegio consultivo tecnico, organismo prescritto dalla normativa per interventi di bonifica di portata pari a quello dell’ex Acna. «In fase di realizzazione, la complessità dell’opera è risultata maggiore rispetto a quanto previsto a causa del rinvenimento di reperti archeologici e del ritrovamento nelle aree oggetto di scavo di materiale contenente fibre di amianto e depositi di materiale classificato come rifiuto pericoloso (soggetto a ulteriori specifiche analisi), per i quali è in corso la redazione di una perizia di variante al progetto».
Questo il punto a oggi sui lavori cominciati a maggio nell’area tra via Tramello, via San Bartolomeo e via Cantarana dove fino agli anni Ottanta ha avuto sede il colorificio Azienda coloranti nazionali e affini. Di 9 milioni il finanziamento per la bonifica stanziato nell’ambito dei progetti Pnrr. Gli sviluppi sul fronte reperti archeologici possono incidere sulla durata dei lavori in rapporto al valore dei ritrovamenti. Al momento si tratta di fondamenta di residenze che potrebbero risalire tra il 1600 e il 1800, o anche di canaline e parti di muri e pavimentazioni. La Soprintendenza può decidere per il recupero dei materiali o non dichiararne l’interesse, quindi mettere agli atti il ritrovamento consentendone poi la demolizione. Venisse richiesta la conservazione, «si modificherebbe di poco il progetto per permettere senza problemi l’intervento dei servizi nel sottosuolo», aveva fatto sapere il vicesindaco Matteo Bongiorni in un recente sopralluogo (v. “Libertà” del 10 agosto scorso).
Un'altra immagine del cantiere nell'area dell'ex colorificio tra via Tramello, via San Bartolomeo e via Cantarana
Un'altra immagine del cantiere nell'area dell'ex colorificio tra via Tramello, via San Bartolomeo e via Cantarana
In cantiere si sente dire di un paio di mesi di rallentamento sul cronoprogramma, e d’altra parte gli attuali rinvenimenti sono avvenuti a una quota di 30-50 centimetri, mentre c’è da scendere di un altro metro, dunque che affiori altro è altamente probabile.
L’estate 2027 è il traguardo indicato dall’amministrazione per il completamento dell’intervento nell’ex Acna, che significa, sì, l’attesa bonifica e riqualificazione di uno strategico terreno del centro storico a ridosso delle mura farnesiane, rimasto inquinato per decenni e bloccato nelle secche di un contenzioso legale con la proprietà privata, ma anche la sua riconversione a nuove funzioni pubbliche: un parco pubblico, un parcheggio con 300 posti auto e un’area attrezzata per i camper che andrebbe a sostituire quella in viale Sant’Ambrogio (progetto, quest’ultimo, che ha incontrato la perplessità tra i residenti della zona). L’ingresso sarà da Porta Borghetto, dove una strada già tracciata costeggia il vecchio muro di cinta parallelo a via San Bartolomeo: se quella originaria è radente alle case, la definitiva verrà riconfigurata per allontanarla dalle abitazioni. Si passerà di lì per accedere al parcheggio, che sarà situato nei pressi di via Cantarana. A verde pubblico sarà invece la parte dell’area che confina con la cra Vittorio Emanuele.