Case delle comunità, l'ex ministro Balduzzi: "Tempo di concretizzare le parole"
Redazione Online
|2 anni fa

“I cittadini devono essere informati e non bastano le parole scritte nelle norme, servono esperienze concrete”. Queste le parole centrali del convegno che si è tenuto alla Cattolica di Piacenza oggi venerdì 26 maggio, sulla “centralità della persona e case della comunità”. Analizzate dunque le sfide e le difficoltà nell’ampliare questo progetto, in un luogo come quello emiliano romagnolo dove le case sono presenti da decenni.
“Il senso – spiega il professore in economia aziendale Emanuele Vendramini – è quello di prendersi tempo su quale risposte dare nel passaggio tra case della salute a casa comunità. Si dovrà certamente avere un coinvolgimento del terzo settore, del volontariato, in un’ottica di co-progettazione e co-gestione. Bisogna tenere conto delle differenti comunità, dato che vi sono tanti modelli e bisogni diversi tra piccole valli e grosse città”. “Abbiamo sei case della salute sul territorio piacentino tutte operative – ha sottolineato Paola Bardasi, direttore generale dell’Ausl di Piacenza.
Una sanità, dunque, più vicina alle persone e impegnata per il superamento delle disuguaglianze, è questo l’obiettivo della riforma dell’assistenza territoriale in corso. Altro elemento importante sono i dati forniti riguardo i medici e gli infermieri in Italia: “Dobbiamo prendere i dati per quello che sono -spiega Renato Balduzzi, ministro della salute del Governo Monti – ma va detto che la media dei cittadini per il numero dei medici in Italia è più elevata rispetto all’Europa, il problema è che sono mal distribuiti. Una grave carenza si riscontra invece negli infermieri”.
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