Croce Rossa, addio al sorriso di Francesca Ansaldi

Lutto per la scomparsa della volontaria che col gruppo di Operatori del Sorriso portava allegria in ospedali, Rsa e contesti carcerari

Redazione Online
|24 giorni fa
Francesca Ansaldi
Francesca Ansaldi
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Croce Rossa piacentina in lutto per la scomparsa di Francesca Ansaldi. «Un sorriso può cambiare una giornata: questo era il dono che Francesca Ansaldi portava ovunque  andasse». Così il Comitato di Piacenza di Croce Rossa Italiana ricorda con affetto Francesca, «volontaria instancabile, anima solare» de "Gli Inkollati" - il gruppo di Operatori del Sorriso fondato nel 2014 - e sorella di Lydia, vicepresidente del Comitato.
«Oltre ad essere una moglie amorevole e una madre attenta di due splendidi ragazzi - ricorda la Cri piacentina - Francesca trovava le energie per dedicare gran parte del suo tempo libero a illuminare la vita degli altri, con la pazienza, la dolcezza e la gioia che le erano proprie».
Conosciuta da tutti come "Tartaruga", nome scelto per la sua passione per questo saggio animale e per la convinzione che un sorriso richieda calma e cura, Francesca aveva la rara capacità di rendere speciale ogni momento. «La sua presenza era un piccolo sole capace di scaldare le giornate più grigie, trasformando la fatica in leggerezza e l’angoscia in un sorriso sincero. Come Operatrice del Sorriso, ha portato allegria in ospedali, Rsa e contesti carcerari, convinta che un po’ di sollievo e spensieratezza fossero un diritto di tutti. Le sue micromagie erano piccole scintille di meraviglia, capaci di sorprendere e incantare chiunque le osservasse, dai bambini agli anziani, facendo nascere un sorriso che rimaneva negli occhi e nel cuore»
Fra le sue iniziative più amate, sottolineano alla Croce Rossa, il "Percorso sensoriale" ha regalato «esperienze uniche: bendati e accompagnati dalla musica, i partecipanti scoprivano il mondo attraverso tatto, olfatto e gusto, lasciandosi sorprendere da sensazioni nuove e riscoprendo quanto spesso diamo per scontato i sensi che guidano le nostre vite. Ogni gesto, ogni dettaglio di quell’esperienza portava la firma di Francesca: amore per gli altri, creatività e attenzione ai piccoli miracoli quotidiani. Francesca lascia un vuoto incolmabile, ma anche un’eredità luminosa e preziosa: la gentilezza, la generosità e la capacità di rendere ogni incontro speciale. Il suo sorriso continuerà a vivere in chiunque l’abbia conosciuta, e nelle piccole luci che accenderà nei cuori di chi vorrà seguire il suo esempio: ricordare che anche un piccolo gesto può trasformare una giornata, un incontro, una vita».