Burocrazia da shock, costa 305 milioni. «E tempi insostenibili per le imprese»
I sorprendenti dati provinciali della Cgia di Mestre. Parenti: anche più di 5 anni per gli allacciamenti elettrici di autoproduzione

Patrizia Soffientini
|8 giorni fa

Pesa, accipicchia se pesa. La burocrazia elefantiaca che grava sulle spalle delle imprese nel Piacentino vale 305 milioni. E’ la stima del costo annuo sostenuto dalle aziende per la gestione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Uno choc questa cifra che trascina ancora più in campo sfavorevole la già difficile battaglia per la competitività sul piano europeo di chi chi produce. Il dato sorprendente si evince da uno report dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre di questi ultimi giorni che quantifica in 35 mila pagine di norme all’anno l’urto della burocrazia sulle imprese.
Con risvolti drammatici per il mondo artigiano. E con un giorno simbolo (in negativo), il 18 aprile scorso quando sono stati pubblicati i nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale (ex studi di settore). Ne convengono le associazioni datoriali piacentine (dall’industria all'artigianato) che ad ogni convegno, ad ogni assemblea pubblica, indicano nella burocrazia un nemico, se non il numero uno, poco ci manca. «Per comprendere l’impatto della burocrazia - è il commento di Nicola Parenti, presidente di Confindustria Piacenza - bisogna invertire la prospettiva, è il ritmo dei cambiamenti e degli investimenti necessari ad essere aumentato vertiginosamente».
E ancora: «La mole delle normative e i numerosi enti con cui rapportarsi per rispettarle generano tempi di attesa ormai incompatibili con quelli che servirebbero alle imprese, sempre più stretti. Oltre alla quantità delle leggi, ciò che frena l’attività economica è spesso la ridondanza delle procedure» argomenta il presidente di Confindustria.