Al via la raccolta del pomodoro, con le incognite legate al clima
E' iniziata con qualche giorno di anticipo rispetto alla programmazione, perché le temperature di giugno hanno favorito la maturazione.
Redazione Online
July 14, 2025|31 giorni fa

Inizia in questi giorni nel piacentino la raccolta del pomodoro da industria. Lo rendono noto Confagricoltura Piacenza e Coldiretti Piacenza.
Il comunicato di Confagricoltura Piacenza
«Questa fase è il momento della verifica finale – commenta Umberto Gorra, presidente di Confagricoltura Piacenza e coltivatore di pomodoro – iniziamo con qualche giorno di anticipo rispetto alla programmazione, le temperature di giugno hanno favorito la maturazione. La raccolta ci vedrà impegnati per tutta l’estate ed è presto per dire come andrà la campagna, ora si parte con le varietà precoci, i primi pomodori raccolti sembra diano soddisfazione».
Nella provincia di Piacenza le superfici sono tali da non poter esprimere un giudizio univoco. La siccità che alcuni terreni hanno sofferto nelle settimane scorse – evidenzia l’associazione degli imprenditori agricoli - ha creato qualche difficoltà con l’esigenza di incrementare irrigazioni di soccorso, sostituire manichette che erano state ostruite dall’apparato radicale di piantine assetate e gestire alcune fitopatologie agevolate dalle alte temperature, ma nel complesso si respira l’adrenalina di una fase che entusiasma perché vede il frutto di mesi di lavoro e fatiche.
«Prudenza, esperienza e costanza – frena Giovanni Lambertini, presidente della sezione di prodotto pomodoro da industria a livello regionale e provinciale – incominciamo una maratona, vediamo come andrà. Possiamo solo dire che le condizioni di giugno sono state impegnative: tra siccità e temperature, ma per ora non abbiamo contezza della qualità e delle quantità che si realizzeranno nell’arco di un paio di mesi almeno. Dalla prossima settimana si apriranno i cancelli di tutte le fabbriche. La capacità produttiva è uno degli elementi, poi ci sono le condizioni di campo e la valutazione in fabbrica. Le superfici nella nostra provincia, con oltre 10.000 ettari, sono già di per sé importanti, in aggiunta, quest’ano il sentore è che, complice la pessima campagna 2024, si sia voluto recuperare un po’ destinando qualche ettaro in più, anche i conferimenti saranno dunque una fase delicata in cui è richiesto coordinamento».
Il comunicato di Coldiretti Piacenza
E’ iniziata in questi giorni nel Piacentino la raccolta del pomodoro da industria, con un avvio anticipato rispetto alla tradizionale tabella di marcia. Un anticipo che – sottolinea Coldiretti Piacenza- se da un lato è frutto delle elevate temperature registrate a giugno, dall’altro non cancella le preoccupazioni delle imprese agricole circa l’andamento complessivo della campagna.
I terreni, resi pesanti e compatti dalle abbondanti piogge dell’ultima annata, hanno ostacolato lo sviluppo delle radici nella fase iniziale della coltivazione. A questo si è aggiunto il caldo intenso e improvviso della seconda metà di giugno che, oltre a rallentare la fioritura, ha richiesto maggiori interventi irrigui e di difesa con conseguenti incrementi dei costi di produzione.
Questa combinazione di fattori – conferma Cesare Malvicini dell’azienda agricola Vannina a Vallera, dove a pomodoro coltiva circa 60 ettari - potrebbe riflettersi negativamente sulle rese quantitative. Si guarda ora con fiducia al prosieguo della stagione, grazie a condizioni meteo che si presentano più stabili e favorevoli. In particolare, le sue aspettative sono concentrate sulle varietà medio-tardive, che si spera possano beneficiare di un clima più regolare e contribuire a riequilibrare i risultati della campagna.
Jonatha Risoli, che con l’azienda agricola familiare dedica circa 380 ettari al pomodoro tra Piacenza e Fiorenzuola, conferma le difficoltà legate alla preparazione del terreno a causa delle piogge invernali, ma le previsioni sono di una campagna discreta, soprattutto se raffrontata a quella decisamente negativa dello scorso anno.
Francesco Bassanoni, uno tra i maggiori produttori del territorio, spiega come - con il cambiamento climatico - sia difficile mantenere medie alte di produzione. Risulta sempre più strategico – prosegue - allungare i tempi della campagna (dalla prima raccolta alla sua conclusione) anche per accontentare le industrie di trasformazione.
Resta comunque alta l’attenzione da parte delle aziende agricole verso una programmazione produttiva che, sempre più spesso, deve fare i conti con le incognite climatiche e con l’aumento dei costi legati alla gestione delle colture.
Il pomodoro da industria è una produzione simbolo del nostro territorio (seconda provincia in Italia per ettari coltivati dopo Foggia) – commenta il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli – e rappresenta l’alta professionalità e la capacità di resilienza degli agricoltori piacentini, che anche in annate complicate non fanno mancare qualità e impegno. E proprio per valorizzare queste produzioni di eccellenza, Coldiretti porta avanti le sue battaglie sindacali, a cominciare dalla raccolta firme per chiedere l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta in tutta l’Unione Europea, a garanzia dei consumatori e a difesa del vero Made in Italy.